Olivo

olivo

VEGETAZIONE ARBOREA

Nome :

Olivo (olea europaea)

Dimensioni :

Fino a 10 metri

Diffusione :

Pianta originaria del vicino Oriente, divenuta ormai cosmopolita

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Descrizione

La pianta di ulivo si distungue per la sua frugalità, longevità e per le sue caratteristiche di adattamento; le esigenze nutrizionali infatti sono abbastanza limitate e tollera bene la mancanza di acqua; fattore limitante per questa specie è invece il freddo che può provocare anche il disseccamento della parte aerea, tale disseccamento risulta però reversibile in quanto è possibile sfruttare l’ ottima capacità rigenerativa dei polloni ( in questa specie chiamate Ovuli) capitozzando la parte aerea irrimediabilmente danneggiata.

Allo stato attuale esistono tre grandi raggruppamenti per l’ olivo coltivato e cioè

Le varietà da mensa, le varietà da olio e le varietà a duplice attitudine.

Varietà antichissima e tipica del territorio è l’ ogliarola garganica, antichissima varietà coltivata soprattutto nei comuni ubicati sulla costa garganica.

Oltre alle caratteristiche sopra esposte, l’ ulivo è sempre più spesso utilizzato come pianta ornamentale data la particolare bellezza del fusto che risulta in alcuni casi contorto in forme artistiche.

Un problema particolarmente grave che minaccia l’ intera olivicoltura pugliese è rappresentato da un batterio Gram negativo chiamato Xylella Fastidiosa, tale batterio è l’ agente patogeno responsabile del disseccamento rapido dell’ olivo, tale fisiopatologia è particolarmente grave in quanto gli unici mezzi di lotta efficace sono quelli preventivi.

Morfologia

L’olivo appartiene alla famiglia delle Oleaceae. La pianta comincia a fruttificare verso il 3º–4º anno, inizia la piena produttività verso il 9º–10º anno; la maturità è raggiunta dopo i 50 anni. È una pianta molto longeva: in condizioni climatiche favorevoli un olivo può vivere anche mille anni. Le radici, per lo più di tipo avventizio, sono molto superficiali ed espanse, in genere non si spingono mai oltre i 60–100 cm di profondità.

Il fusto è cilindrico e contorto, con corteccia di colore grigio o grigio scuro, il legno è molto duro e pesante. La ceppaia forma delle strutture globose, da cui sono emessi ogni anno numerosi polloni basali. La chioma ha una forma conica.

È una pianta sempreverde, la cui attività è pressoché continua con attenuazione nel periodo invernale. Le foglie sono opposte, coriacee, semplici, intere, ellittico-lanceolate, con picciolo corto e margine intero, spesso revoluto. La pagina inferiore è di colore bianco-argenteo per la presenza di peli squamiformi. Le gemme sono per lo più di tipo ascellare.

Il fiore è ermafrodito, piccolo, con calice di 4 sepali e corolla di petali bianchi. I fiori sono raggruppati in numero di 10–15 in infiorescenze a grappolo, chiamate mignole, emesse all’ascella delle foglie dei rametti dell’anno precedente. La mignolatura ha inizio verso marzo–aprile. La fioritura vera e propria avviene, secondo le cultivar e le zone, da maggio alla prima metà di giugno.

Il frutto è una drupa globosa, ellissoidale o ovoidale, a volte asimmetrica, del peso di 1–6 grammi secondo la varietà, la tecnica colturale adottata e l’andamento climatico.