L’improvvisa estinzione dei dinosauri alla fine del Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa) rappresenta da sempre uno dei misteri più affascinanti della paleontologia. Sebbene non sia l’unica delle grandi estinzioni della storia della terra, e neppure la maggiore per numero di specie scomparse, l’estinzione di fine Cretaceo ha affascinato generazioni di studiosi e semplici appassionati proprio perché fra le vittime eccellenti di questo evento ci sono i dinosauri. Oltre a loro, furono colpiti svariati gruppi di animali vertebrati ed invertebrati, marini e di terraferma.
Ma cosa causò la grande estinzione di fine Cretaceo? Agli albori della ricerca paleontologica, la cosa non sembrò problematica agli studiosi.
Museo dei dinosauri di Borgo Celano – Pannello all’aperto che illustra le teorie sulla estinzione dei dinosauriQuando i primi resti di dinosauro furono scoperti nella prima metà dell’Ottocento, si riteneva che la storia della terra fosse caratterizzata da successivi cataclismi, seguiti ogni volta da una nuova creazione. Quando, nella seconda metà del secolo, si affermò la teoria darwiniana dell’evoluzione, si pensò invece che i dinosauri, in quanto creature goffe, lente, poco intelligenti e in ultima analisi poco adatte a sopravvivere, fossero stati soppiantati da animali più “evoluti”, come appunto i mammiferi, che dominano la scena dalla fine del Cretaceo ad oggi.
Oggi però sappiamo che i dinosauri erano tutt’altro che “modelli antiquati” destinati ad essere rimpiazzati da creature più moderne. I dinosauri hanno dominato la terra per 150 milioni di anni, riuscendo ad adattarsi alle più svariate condizioni ambientali e producendo una varietà strabiliante di nuove forme nel corso della loro evoluzione. Molte di queste forme erano agili, veloci e, per quanto ne sappiamo, non meno intelligenti degli animali che occupano oggi delle nicchie ecologiche paragonabili. E non sono stati certo i mammiferi a soppiantarli, visto che fecero la loro comparsa sulla terra quasi contemporaneamente ai dinosauri: piuttosto è vero il contrario, cioè che i mammiferi riuscirono a conquistare la terra solo dopo che una causa ignota ebbe spazzato via i dinosauri.
La teoria oggi più accreditata ritiene che i dinosauri si siano estinti in seguito all’impatto di un grosso meteorite, che oltre a causare un’esplosione violentissima capace di annientare ogni forma di vita nel raggio di centinaia di chilometri, avrebbe riempito l’atmosfera di polveri, impedendo ai raggi del sole di raggiungere il suolo e causando una specie di “inverno nucleare”. Nell’oscurità prolungata per mesi sarebbero morte dapprima le piante, private della luce, e quindi tutti gli animali incapaci di resistere per un lungo periodo senza cibo, di andare in letargo o di rifugiarsi in delle tane riparate: quindi soprattutto animali di taglia media e grande, dal metabolismo veloce e quindi con un grande fabbisogno alimentare come i dinosauri.
Uno scenario alternativo parte dal presupposto che un’intensa attività vulcanica alla fine del Cretaceo abbia riempito l’atmosfera di ceneri e gas serra, causando un repentino cambiamento climatico su scala mondiale, al quale i dinosauri non avrebbero saputo reagire.Teorie sulla estinzione dei dinosauri
Entrambe le teorie riconducono la scomparsa dei dinosauri a un rapido e profondo cambiamento delle condizioni ambientali che avrebbe interessato tutto il pianeta. Mentre però per la teoria dell’impatto l’estinzione sarebbe stata quasi istantanea, la teoria del cambiamento climatico prevede tempi un po’ più lunghi, dell’ordine di alcuni millenni, un tempo comunque breve dal punto di vista geologico.