Diplodocus era un dinosauro enorme, il più lungo tra quelli conosciuti: l’altezza era di 6 metri, il peso di 30 tonnellate, e un esemplare rinvenuto nel New Mexico (Stati Uniti) arrivava a 50 metri di lunghezza.
Aveva collo lungo, che teneva in posizione orizzontale, e cranio minuscolo: in proporzione, un uomo dovrebbe avere una testa del diametro di 4 centimetri.
I denti erano a forma di matita ed erano presenti solo nella parte anteriore della bocca: probabilmente l’animale li usava come con un rastrello per raccogliere le foglie dei cespugli e delle piante.
La coda, lunghissima e sottile nella porzione terminale, era un’arma terribile: azionata da potenti muscoli scattava lateralmente a velocità incredibile, sibilando come una frusta, e poteva spezzare le zampe dei predatori che tentavano di sorprenderlo.
Diplodocus viveva in branchi, probabilmente per difendersi meglio dai predatori, e si muoveva lentamente su zampe simili a colonne.
Il nome, che significa “doppia trave”, si riferisce alla particolare conformazione delle vertebre del tratto mediano della coda, dotate di prolungamenti (foggiati appunto a doppia trave) che probabilmente servivano da ammortizzatori quando la coda premeva contro il terreno.