Nel corso dei 150 milioni di anni della loro storia evolutiva, i dinosauri hanno prodotto un gran numero di forme differenti. Dalla scoperta nel 1824 del Megalosaurus, il primo dinosauro ad essere formalmente descritto, fino ad oggi, nuove specie di dinosauri sono state ritrovate ad un ritmo sempre crescente man mano che nuove aree della terra hanno cominciato ad essere indagate. Oggi si conoscono circa 500 specie di questi affascinanti animali preistorici, raggruppate in quasi 300 generi, ed ogni anno se ne aggiunge qualche altra di recente scoperta. Mettere ordine in questa moltitudine non è facile, ma è comunque necessario se vogliamo cercare di capire le affinità che ci sono fra le diverse specie.
Da tempo si è osservato che tutte le specie di dinosauri ricadono in uno di due grandi raggruppamenti: quelli che hanno un bacino simile a quello dei rettili (Saurischi) e quelli con un bacino simile a quello degli uccelli (Ornitischi). A loro volta, i Saurischi si dividono in due grandi gruppi: i Teropodi, che comprendono tutti i dinosauri carnivori e sono certamente il gruppo di maggior successo fra tutti i dinosauri, e i Sauropodomorfi, erbivori quadrupedi con il collo molto lungo, che spesso raggiungevano dimensioni enormi, fino a comprendere gli animali più pesanti mai vissuti sulla terraferma. Questi ultimi, poi, si suddividono in Prosauropodi e Sauropodiveri e propri.
Se già la sistematica dei Saurischi può apparire complessa, quella degli Ornitischi lo è ancora molto di più. Tralasciando alcuni piccoli gruppi marginali, si può dire che la maggior parte degli Ornitischi ricade in uno dei seguenti tre grandi raggruppamenti:
– I Tireofori erano erbivori quadrupedi caratterizzati dall’avere un formidabile armamentario di spine, corazze e clave ossee, che li proteggevno dagli attacchi dei carnivori. Si suddividono ancora in Stegosauri ed Anchilosauri, questi ultimi più pesantemente corazzati ed anche più recenti, visto che gli Stegosauri si estinsero alla fine del Giurassico e gli Anchilosauri sopravvissero fino alla fine del Cretaceo.
– I Marginocefali, a loro volta suddivisi in Pachicefalosauri e Ceratopsidi, avevano invece concentrato le loro armi di difesa intorno alla testa. Possedevano infatti corna e scudi ossei sporgenti dal cranio. A causa delle loro corna ricordano vagamente dei tori o dei rinoceronti.
– Gli Ornitopodi sono il gruppo più complesso e variegato fra tutti gli Ornithischi. Comprendono un gran numero di specie erbivore prive di vistosi organi difensivi, per lo più quadrupedi ma facoltativamente bipedi, che significa che potevano sollevare le zampe anteriori da terra e spostarsi sulle sole zampe posteriore. Fra i molti gruppi in cui si suddividono gli Ornitopodi sono da ricordare gli Iguanodonti e gli Adrosauri.
Una moderna versione dei vecchi alberi genealogici sono i cosiddetti cladogrammi, molto più adatti a mostrare le molteplici complesse affinità che sussistono in un grande gruppo come quello dei dinosauri. La figura mostra un elegante tentativo di rappresentare questa intricata matassa, assegnando a ciascun genere il suo posto all’interno della vasta parentela dei dinosauri. Partendo dal centro del cerchio, il cladogramma dei dinosauri si divide dapprima nei due ceppi principali dei saurischi e degli ornitischi, e passando successivamente attraverso le varie ramificazioni, arriva ai singoli generi.