Saltasaurus

Saltasaurus

Il Saltasaurus (Saltasaurus loricatus) era un dinosauro erbivoro vissuto nel Cretaceo superiore.

Il nome del genere, Saltasaurus, che significa “lucertola di Salta”, deriva dalla zona di rinvenimento dei fossili, nella provincia di Salta, in Argentina.

questo dinosauro era un sauropode appartenente ai titanosauri, ovvero quel gruppo di sauropodi che ebbero una grande diffusione nel Cretaceo soprattutto nei continenti meridionali. I resti dimostravano che il saltasauro era un classico sauropode, con collo e coda lunghi, arti colonnari e corpo tozzo.

La particolarità risiedeva in alcune placche ossee, note come osteodermi, rinvenute mischiate all’animale. Questo fu il primo caso riconosciuto di sauropode corazzato. Da quel ritrovamento in poi, molti altri osteodermi sono stati rinvenuti insieme ai titanosauri. In realtà, quasi un secolo prima erano state rinvenute placche ossee insieme ai resti di un animale simile a Saltasaurus, ma vennero ritenuta appartenere a un anchilosauro.

Il saltasauro era lungo circa dodici metri (misura piuttosto piccola per un sauropode) e pesava circa sette tonnellate. Come tutti i sauropodi, il saltasauro era un erbivoro e si pensa che potesse sollevarsi sugli arti posteriori per raggiungere il fogliame più alto. Il nome Saltasaurus proviene dalla provincia di Salta, nel nordovest dell’Argentina, dove sono stati rinvenuti i fossili. Altri fossili di identità dubbia sono stati rinvenuti in Uruguay, ma probabilmente vanno attribuiti a una forma molto simile, Neuquensaurus, vissuta qualche milione di anni prima.

La struttura delle sei vertebre sacrali e dell’osso iliaco era corrispondente a quella di un animale che utilizzava gli scudi dermici come difesa passiva e quindi non necessitava di grande robustezza. Lo scheletro è assialmente leggero e il tessuto osseo che costituisce le vertebre è di tipo spugnoso, con grandi cavità probabilmente destinate a contenere del tessuto adiposo con funzione di riserva energetica.

I fossili di saltasauro includono vari scheletri incompleti, comprendenti tra l’altro vertebre, ossa delle zampe, mascelle e, naturalmente, placche ossee. Alcune di queste sembrerebbero essere state dotate di aculei, ma su questo fatto i paleontologi non si trovano d’accordo.